Hai nove nemici. e solamente un alleato: My Agile Privacy!

La privacy sul web è un campo di battaglia.
Navigare o gestire un sito oggi significa affrontare minacce invisibili, errori comuni, finti alleati e trappole nascoste.
My Agile Privacy ti aiuta a riconoscerli, affrontarli e batterli – con strumenti concreti, soluzioni trasparenti e regole semplici da rispettare.

Qui sotto trovi i 9 “villain” che ogni giorno insidiano i tuoi utenti e il tuo sito web.
Alcuni sembrano innocui. Altri si presentano bene.
Ma tutti – nessuno escluso – possono farti finire in una situazione complicata, costosa o, peggio, fuori legge.

Imparare a conoscerli è il primo passo per liberarsene.

I nemici dei titolari di siti web

Pensavi bastasse un banner qualsiasi? O che “tanto è solo un sito vetrina”? 
Questi nemici si nutrono proprio della superficialità. 
Se gestisci un sito web, questi sono i pericoli da cui difenderti ogni giorno.
Lupocrate

Basta burocrazia inutile: passa a My Agile Privacy.

Lupocrate - il Funzionario Infernale

Ama le scartoffie più della Privacy. Compila, timbra, archivia.. e ti presenta parcelle salate. È l’incubo di ogni titolare di sito Internet che non ha voglia di perdere ore con scartoffie inutili. Con My Agile Privacy, lo metti a cuccia in un clic.

🤔 DOMANDA: "Mi hanno spaventato con l'obbligo del registro dei consensi cookie. voi lo fornite?"

Risposta breve: no!
Ti hanno mentito. la normativa dice ben altro: lo scopo è rendere consapevole il tuo visitatore dei suoi diritti relativamente ai suoi dati personali e allo stesso tempo colpire i grandi colossi del web, spesso accusati di vendere i dati personali degli utenti. Queste grandi aziende hanno la facoltà di registrare nel tempo abitudini, acquisti, posizione geografica, informazioni sanitarie, preferenze sessuali e quant'altro, traendone profitto.

Andare anche tu a registrare le abitudini dei tuoi visitatori su un database, centralizzato o meno che sia, ti espone al rischio di furto di queste informazioni, ed è contrario:

  • al testo ed alla ratio della normativa
  • ai principi del GDPR quale ad esempio la minimizzazione dei dati
  • al buonsenso

L'implementazione di questo registro conserva infatti nel tempo i dati personali dei tuoi utenti e come evolvono le loro preferenze, effettuando quindi una vera e propria profilazione, senza che ci sia una valida base giuridica.

In aggiunta, la perdita o il furto di questi dati ti espone all'obbligo di far fronte alle procedure del Data Breach.

Questo registro viene maliziosamente propagandato come obbligatorio da aziende private, per finalità commerciali.
Noi riteniamo sia più corretto, semplice e profittevole fare l'interesse economico proprio e altrui dicendo la verità e impegnandoci secondo i principi enunciati nel nostro codice etico.

🤨 DOMANDA: "E sei i miei clienti continuano a chiedermi del registro, cosa rispondo?"
L'ambito giuridico ha delle logiche specifiche, diverse per esempio dagli ambiti quale il marketing, dove è valutato positivamente offrire più di quanto necessario.

Nella Privacy occorre fornire né più né meno di quanto richiesto dalle normative.
Offrire "di più" espone te e i tuoi clienti a rischi inutili, senza nessun beneficio o vantaggio.

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Glitch

Proteggi il tuo sito prima che sia troppo tardi. Prova My Agile Privacy.

Glitch - il Virus Silente

Attacca silenzioso. E fa danni veri. Ti sembra tutto in regola... finché non ti esplode tra le mani una fuga di dati, ovvero il fantomatico "data breach". Questo virus digitale si nutre di disattenzioni, siti non aggiornati, software esterni mal realizzati.

🤔 DOMANDA: "Mi hanno spaventato raccontandomi dei data breach e delle multe. Cosa rischio davvero come titolare di un sito web?"

Risposta breve: Il pericolo è reale, non sottovalutarlo. Ecco come stanno le cose:

L'obiettivo della normativa è tutelare i dati personali degli utenti contro trattamenti illeciti, trascuratezza e gravi negligenze, non colpire indiscriminatamente chiunque abbia un sito web. Le big tech accumulano enormi quantità di dati personali e per loro il GDPR rappresenta un vero deterrente. Ma anche per i siti più piccoli i rischi sono concreti — e spesso sottovalutati.

Se raccogli e conservi dati personali dei tuoi utenti senza adottare misure di sicurezza adeguate, ti esponi a problemi ben veri:

  • Perdita di fiducia: In caso di data breach (cioè accesso, diffusione o perdita accidentale di dati), i tuoi utenti potrebbero non fidarsi più di te o del tuo servizio.
  • Obblighi e sanzioni: Di fronte a un data breach hai l’obbligo legale di informare il Garante della Privacy e, nei casi più gravi, anche gli utenti coinvolti. Se risulta che la protezione era inadeguata, la sanzione può essere anche molto salata.
  • Danni di immagine: Un data breach, anche minimo, può danneggiare la reputazione del tuo progetto più di qualunque multa.

Ma non basta:
Molti titolari di siti web sottovalutano un ulteriore rischio: quello di utilizzare servizi esterni come CRM, database su cloud, servizi per newsletter, registri di consensi e piattaforme di marketing. Anche questi sistemi, se non scelti con attenzione, possono diventare il punto debole della catena.
Ci sono casi documentati di data breach causati proprio dal "buco" di un fornitore esterno. A quel punto il danno e la responsabilità ricadono comunque su di te: sei tu che hai scelto (o accettato) quella soluzione.

Il principio basilare è sempre il solito: minimizza i dati, custodiscili con attenzione, scegli strumenti di cui puoi fidarti ed avere pieno controllo.

Cosa fare in concreto:

  • Usa solo software affidabili, aggiornati, con una reputazione solida e trasparente, possibilmente Privacy by design e Privacy by default.
  • Limita la raccolta di dati allo stretto necessario: meno dati raccogli, meno rischi corri.
  • Assicurati di poter esercitare un controllo reale e diretto sui dati raccolti, senza delegare tutto a fornitori le cui pratiche non conosci.
  • Se utilizzi servizi esterni, verifica che siano conformi alle normative europee in materia di Privacy e che offrano reali garanzie di sicurezza.

Non minimizzare il problema: la gestione superficiale dei dati mette in pericolo la sicurezza dei tuoi utenti e, di conseguenza, la tua attività. Non affidarti ciecamente a soluzioni complicate o a procedure vendute come "miracolose": la vera protezione deriva dalla consapevolezza, dall’onestà nelle pratiche e dalla scelta di partner realmente affidabili.

"La cosa migliore da offrire ai tuoi utenti? Solo ciò che davvero serve, e la trasparenza: è la difesa più efficace contro i veri rischi di un data breach."

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Occhiovigile

Evita rischi legali e sanzioni: scegli My Agile Privacy.

Occhiovigile - lo sceriffo della Sanzione

È lì solo per farti pagare multe salate. Non sei mai troppo convinto su cosa dovresti fare per metterti al riparo. E Occhiovigile aspetta che sbagli, arrivando poi con un verbale da molte migliaia di euro. Mettiti al sicuro!

🤨DOMANDA: "Mi hanno detto che basta una segnalazione di un utente al Garante Privacy per rischiare multe salate. Devo preoccuparmi?"

Risposta breve: Sì, è una possibilità concreta e non va trascurata. Ecco cosa devi sapere:
Il GDPR non è una minaccia vaga ma una realtà giuridica che riguarda da vicino ogni titolare di sito web che tratta dati personali, anche solo tramite form di contatto o cookie di profilazione. Non serve essere una multinazionale per entrare nel radar del Garante: spesso sono proprio le segnalazioni degli utenti a far scattare controlli e sanzioni.

Ecco a cosa vai incontro concretamente:

  • Accertamenti e ispezioni: Il Garante ha il potere di avviare indagini anche solo sulla base di una segnalazione di un singolo utente che ritiene violati i suoi diritti (ad esempio per l’assenza di informative chiare, consensi validi, mancata risposta alle richieste di cancellazione dati, ecc.).
  • Sanzioni amministrative: Se il Garante rileva che non sei in regola, può infliggere multe significative — anche a piccoli progetti o titolari individuali. Le sanzioni possono arrivare fino al 4% del fatturato annuo o a 20 milioni di euro nei casi più gravi, ma anche per siti minori la cifra può essere considerevole (decine di migliaia di euro, anche per piccole attività).
  • Obblighi di adeguamento: Oltre alla sanzione economica, potresti essere obbligato ad adeguare subito le tue procedure interne — spesso con tempi stretti e sotto vigilanza, il che significa spese e stress aggiuntivi.

Attenzione ai rischi “invisibili”:
Molti sottovalutano le cosiddette “infrazioni formali”: cookie installati prima del consenso, policy copiate e non personalizzate o software esterni non configurati correttamente. Tutte queste situazioni — anche se non causano danni apparenti — possono essere sanzionate se segnalate.

Non serve una grave fuga di dati per avere problemi:
A volte basta che un utente non riceva riscontro a una richiesta di cancellazione, o si accorga che i cookie di tracciamento partono appena entra nel sito, senza un reale consenso. Queste situazioni fanno facilmente scattare una verifica del Garante.

I punti critici da tenere d’occhio:

  • Consenso reale e verificabile: Raccoglierlo con banner trasparenti e documentare ogni accettazione.
  • Informativa chiara e aggiornata: Devi spiegare come e perché raccogli i dati, in modo comprensibile e accessibile.
  • Risposte agli utenti: Se qualcuno ti chiede di accedere, modificare o cancellare i suoi dati, devi rispondere nei tempi e nei modi previsti dalla legge.
  • Cookie e tracciamenti: Attivali solo dopo consenso, assicurandoti che non vengano installati cookie non tecnici prima della scelta dell’utente.

Cosa fare per stare tranquillo:

  • Poni il rispetto delle regole GDPR al centro della progettazione del sito.
  • Utilizza un banner dei cookie a norma: evita soluzioni ingannevoli o che non bloccano i cookie
  • Usa strumenti pensati per la Privacy e configura con attenzione plug-in e servizi esterni.
  • Prevedi procedure chiare e rapide per rispondere agli utenti che esercitano i loro diritti.

La migliore difesa è la trasparenza, la semplicità e la tempestività nella risposta agli utenti e al Garante. Adeguarsi non è solo una formalità: è la tua assicurazione contro brutte sorprese — anche causate da una semplice segnalazione.

"Non sottovalutare mai il potere di un singolo utente informato: nel GDPR anche una piccola svista può costare cara. Meglio prevenire con consapevolezza, che difendersi dopo."

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Lucinabber

My Agile Privacy: solo raccolta di consenso trasparente !

Lucibanner - il Tentatore dei Consensi

Ti sussurra: "accetta tutto, poi si vedrà..." Appare elegante e sicuro di sè, ma fare un patto con lui nasconde gravi violazioni. Ti offre un banner convincente, e altera i consensi: è un vero fuorilegge. E quando arrivano i controlli, sparisce.

🤔 DOMANDA: "Mi hanno detto che se il banner dei cookie non è a norma o è ingannevole rischio multe anche se il sito è piccolo. È vero?"

Risposta breve: Sì, il rischio è reale. I banner dei cookie sono uno dei primi elementi che gli utenti — e il Garante — osservano. Non rispettare le regole espone a brutte sorprese, anche con siti "vetrina".

Ecco la realtà dei fatti:
Il GDPR vuole assicurare che ogni utente abbia controllo reale sui suoi dati di navigazione. Oggi il banner cookie è ben più di una formalità: è il tuo primo biglietto da visita in materia di Privacy, e deve essere progettato per rispettare veramente i diritti dell’utente, non solo per “metterti al riparo”.

Quali sono i rischi concreti per chi usa banner ingannevoli o non conformi?

  • Sanzioni per raccolta illecita di consenso: Se il banner induce l’utente in errore (ad esempio, mostra solo “Accetta” senza “Rifiuta”, consente di proseguire senza una scelta, usa colori/forme che invitano a cliccare “Accetta” ma nascondono il “Rifiuta”, carica cookie prima ancora del consenso), il consenso NON è valido. Questo equivale a raccogliere dati senza permesso: pratica severamente punita dal Garante.
  • Segnalazioni e reclami: Sempre più utenti ormai sono consapevoli dei loro diritti. Basta una segnalazione di un cliente scontento, o di un competitor, per far scattare controlli.
  • Obbligo di correggere e rischio di stop: Le sanzioni, pesanti, possono rallentare o mettere in crisi la situazione economica della tua attività.

Occhio agli errori più comuni:

  • Cookie installati subito: I cookie di profilazione NON devono essere attivati prima che l’utente abbia dato consenso.
  • Banner che non permette scelte libere: “Accetta” scritto a grandi lettere e “Rifiuta” invisibile o nascosto, oppure nessuna opzione chiara di rifiuto.
  • Informative incomplete o fuorvianti: Spesso i banner rimandano a policy poco chiare o incomplete su quali dati si raccolgono e perché.
  • Revoca del consenso mancante: Non basta dare la scelta iniziale: deve essere facile cambiare idea e modificare le preferenze in ogni momento.

Come evitare i problemi:

  • Utilizza banner a norma: “Accetta” e “Rifiuta” devono essere chiaramente visibili, di pari dignità grafica.
  • Blocca i cookie non necessari finché non c’è consenso: Usa soluzioni che ti permettono davvero di controllare il caricamento dei cookie.
  • Aggiorna e personalizza le informative: Spiega con chiarezza quali dati raccogli, per quali finalità e con chi li condividi.
  • Permetti di modificare la scelta facilmente: Offri sempre un link o un’area dove l’utente può rivedere e cambiare le preferenze cookie.

Ricorda:
Il periodo della “tolleranza” sui banner cookie è finito da tempo. La reputazione di un sito si gioca anche sulla trasparenza: un banner ingannevole viene subito notato dagli utenti informati (e dai loro browser!).

"Non devi solamente 'metterti in regola'. Devi dimostrare rispetto e trasparenza nei confronti degli utenti: il modo migliore per conquistare la fiducia — ed evitare guai dalle segnalazioni al Garante. Scegli My Agile Privacy !"

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Rusty

Blocca davvero i cookie: affidati a My Agile Privacy.

Rusty - il banner tutto rotto

Ti fa credere di bloccare i Cookie. E invece non blocca nulla. Non è altro che il blocco preventivo fatto per finta: le tue abitudini vengono tracciate e nessuno dei tuoi dati personali è al sicuro.

🤨 DOMANDA: "Mi hanno detto che se i cookie di profilazione vengono installati prima del consenso, rischio sanzioni, anche se il banner c’è. È vero?"

Risposta breve: Assolutamente sì. Il solo banner non basta: quello che conta è che i cookie e i software di terze parti siano realmente bloccati finché l’utente non acconsente. Se vengono attivati senza consenso, sei fuori legge, anche se hai il banner più bello del mondo.

Ecco come stanno davvero le cose:
I regolamenti sono chiarissimi: ogni cookie o strumento di tracciamento non strettamente necessario deve restare bloccato finché l’utente non ha espresso un consenso libero, informato e documentabile. Questo principio è uno dei capisaldi delle normative Privacy.

Ecco cosa rischi se non blocchi i cookie prima del consenso:

  • Sanzioni economiche: Il Garante punisce con sanzioni anche pesanti l’installazione preventiva di cookie non tecnici, perché equivale a trattare dati personali senza una base giuridica valida.
  • Controlli e procedure d’urgenza: Basta una segnalazione di un utente (o un controllo a campione del Garante) per accorgersi che i cookie vengono installati subito all’ingresso del sito. In quei casi scatta immediatamente la richiesta di adeguamento, spesso con tempi stretti e conseguenze operative.
  • Perdita di fiducia: Gli utenti più attenti notano subito se il banner è solo di facciata e i cookie o la pubblicità si attivano ugualmente. Queste pratiche minano la reputazione del sito e possono diffondere rapidamente l’immagine di “scarsa trasparenza”.

Errori tipici da evitare assolutamente:

  • Script di terze parti attivati subito: Plugin di analytics, pixel di Facebook o servizi di marketing che rilasciano cookie appena l’utente apre la pagina.
  • Banner solo “informativo”: Il banner spiega che ci sono i cookie, ma non impedisce il loro caricamento “dietro le quinte”.
  • Tools non configurati correttamente: Anche banner apparentemente conformi, se non integrati bene, non bloccano nulla e caricano cookie già al primo accesso.

Cosa DEVI fare per essere davvero in regola:

  • Usa sistemi di blocco preventivo: Scegli piattaforme che davvero impediscono il caricamento dei cookie fino al consenso, non solo che li nascondono.
  • Verifica periodicamente: Controlla che nuovi plugin/script aggiunti non sfuggano al controllo, anche dopo aggiornamenti o modifiche.
  • Offri scelte reali all’utente: Il banner deve consentire di accettare o rifiutare i cookie con la stessa facilità e trasparenza.

"Il blocco preventivo non è solo una formalità tecnica: è una delle regole base della conformità, e il segnale più evidente del rispetto degli utenti. Ignorarlo significa mettersi nei guai — spesso per un dettaglio che poteva essere risolto utilizzando un software come My Agile Privacy."

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I nemici dei visitatori

Pensavi bastasse un banner qualsiasi? O che “tanto è solo un sito vetrina”? 
Questi nemici si nutrono proprio della superficialità. 
Se gestisci un sito web, questi sono i pericoli da cui difenderti ogni giorno.
Sharkbot

Attento a controllare l'indirizzo esatto dei siti che navighi. Sharkbot è sempre in agguato.

Sharkbot - lo Squalo del Click

Aspetta il primo errore. E morde. Si presenta bene, ma è lì per rubare dati. Link falsi, siti clonati e altri sporchi trucchi: ogni spiraglio è buono per rubarti password e dati bancari.

🤔 DOMANDA: "Ho sentito parlare spesso di phishing. Ma davvero rischio così tanto solo navigando o usando siti apparentemente normali?"

Risposta breve: Sì, il rischio è concreto e non va mai sottovalutato. Oggi le truffe online sono sempre più sofisticate: nessuno è troppo “furbo” per cadere in una pagina web o in un’email fatta bene che mira solo a ingannarti.

Che cos’è davvero il phishing?
È una delle trappole digitali più diffuse: siti, email o messaggi che sembrano legittimi (a volte quasi identici agli originali!) ma servono a rubare le tue credenziali, i tuoi dati bancari, le password o addirittura a controllare il tuo dispositivo.

I rischi concreti per te:

  • Furto di identità: Se inserisci dati sensibili, come username, password, codici bancari, chi prende il controllo può usarli per svuotare conti, ordinare prodotti a tuo nome, intestare finanziamenti o iscrivere servizi truffaldini.
  • Perdita di denaro: I dati rubati spesso vengono rivenduti, usati per accedere a home banking o e-wallet, e il danno può essere immediato.
  • Danni alla reputazione e alle tue relazioni: Un account social bucato può essere usato per truffare i tuoi amici e contatti spacciandosi per te, o per diffondere malware.
  • Installazione di virus e malware: Un click su un link sbagliato può scaricare nel tuo dispositivo software dannoso che spia, blocca e ti ricatta per ottenere indietro i tuoi dati (“ransomware”).

Come riconoscere e difendersi dal phishing:

  • Controlla sempre l’indirizzo del sito: I siti fake spesso hanno nomi simili all’originale, ma sempre con qualche piccola differenza.
  • Non fidarti di email o messaggi “allarmanti”: Le richieste di inserire subito dati, cliccare link o scaricare allegati “per la tua sicurezza” sono quasi sempre tentativi di phishing.
  • Verifica le richieste strane: La tua banca, Poste, PayPal o qualunque sito serio non ti chiederanno mai di inviare password o dati sensibili via email o SMS.
  • Cerca segnali sospetti: Errori grammaticali, loghi sfuocati, grafica poco curata, toni troppo allarmistici: sono tutte spie di autenticità dubbia.

"Ricorda: la prudenza è la tua migliore difesa. Fidati solo di ciò che conosci e, in caso di dubbio, non avere paura di fare un passo indietro: un click in meno oggi può risparmiarti un grande problema domani."

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Ringring

Raccogli il consenso degli utenti seguendo le nostre guide.

Ringring - il Serpente dei Consensi Viziati

Striscia tra i dati forniti senza consenso per venderti qualcosa. Chiedi un'informazione e dopo 10 minuti squilla il telefono per "regalarti" un depuratore: è lui.

🤔 DOMANDA: "Ultimamente ricevo sempre più chiamate pubblicitarie, anche da aziende che non conosco. Come è possibile che abbiano il mio numero?"

Risposta breve:
Se ricevi chiamate incessanti da call center, promozioni, sondaggi e offerte mai richieste, probabilmente i tuoi dati sono finiti — spesso senza che tu te ne accorga — in elenchi che vengono venduti o scambiati tra aziende a scopi commerciali. È un fenomeno molto più diffuso di quanto si pensi.

Ecco come funziona davvero il meccanismo delle chiamate spam:
Moltissimi siti web, applicazioni, concorsi e iscrizioni apparentemente innocue raccolgono il tuo numero di telefono insieme ad altri dati personali. Se non leggiamo bene le informative o clicchiamo frettolosamente su “Accetta”, può darsi che stiamo autorizzando — a volte con una sola spunta predefinita — l’uso (e la cessione) dei nostri dati a “partner commerciali”, “società terze” o reti di marketing.

Quali sono i veri rischi per te?

  • Vendita e diffusione dei tuoi dati personali: Il tuo numero di telefono, insieme ad altri dati raccolti (nome, età, indirizzo, abitudini, interessi, email), può essere venduto a più aziende o inserito in enormi “database” finiti nelle mani di call center e operatori commerciali.
  • Maggiore esposizione allo spam e alle truffe: Più i tuoi dati circolano, più aumenta la probabilità di essere contattato da offerte non richieste, proposte sospette, piani telefonici, sondaggi e – nei casi peggiori – vere e proprie frodi.
  • Perdita di controllo: Una volta che i tuoi dati sono stati ceduti e venduti, è praticamente impossibile sapere con certezza chi li stia usando (e per cosa). Alcune aziende cedono i dati a loro volta, alimentando una catena difficile da spezzare.
  • Fastidio inutile: Chiamate ripetute e invasive possono creare disagio, ansia o semplicemente rubare tempo e attenzione.

Come difendersi dalle chiamate spam (e dai dati che girano):

  • Leggi bene le informative: Prima di cedere il tuo numero di telefono ad app, siti o moduli online, controlla se è previsto l’uso per finalità promozionali o la cessione a terzi.
  • Evita le autorizzazioni “di massa”: Togli sempre la spunta dalle caselle che autorizzano marketing, profilazione o comunicazione dei dati a soggetti esterni.
  • Richiedi la cancellazione dei dati: Se sai chi ti ha ceduto il numero, puoi esercitare i tuoi diritti (cancellazione, opposizione al trattamento, ecc.) chiedendo la rimozione dalle liste.

"Ricorda: il modo migliore per non essere disturbato è non dare la possibilità a tutti di trovarti. Proteggi il tuo numero e i tuoi dati: sono tuoi, difendili con attenzione."

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Crumb

Diffida dai siti con banner ingannevoli o senza alcun banner !

Crumb - il Biscotto Ficcanaso

Ti segue. Ovunque. Sempre. Silenzioso e nascosto ha occhi, microfoni e sensori dappertutto. E no, non è qui per offrirti qualcosa di buono.

🤔 DOMANDA: "Ma cosa sono esattamente i tracciatori di cui si parla tanto? Perché dovrei preoccuparmi?"

Risposta breve:
I tracciatori sono strumenti informatici che permettono a un sito web (o peggio, a soggetti esterni) di seguire ciò che fai mentre navighi online. Nel concreto, sono spesso degli script, cioè piccoli “pezzetti di codice” che vengono inseriti dentro le pagine web.

Cosa fanno, concretamente?
Quando visiti un sito, questi script si attivano automaticamente nel tuo browser e iniziano a raccogliere informazioni su di te:

  • chi sei sui Social, come ti chiami e che abitudini hai
  • quali pagine hai aperto,
  • su quali link hai cliccato,
  • quanto tempo sei rimasto su una certa sezione,
  • quale dispositivo usi,
  • il tuo indirizzo IP,
  • e, a volte, perfino i movimenti del mouse.

Tutto questo spesso accade senza che tu lo sappia, e – se il sito non ti chiede il consenso – in violazione della legge.

Riconosci questa situazione?
Hai visitato per curiosità un sito di scarpe, o hai cercato un viaggio per le vacanze e — come per magia — subito dopo, ovunque tu vada, inizi a vedere pubblicità proprio di quelle scarpe o di quel viaggio? Non è una coincidenza.
Questi tracciatori/script inviano il segnale dei tuoi interessi alle grandi reti pubblicitarie, che a loro volta ti “seguono” proponendoti annunci sempre più su misura.
Dietro le quinte sta lavorando una rete invisibile di script che registra le tue azioni e invia costantemente i dati a server esterni, spesso senza informarti né ottenendo il tuo permesso.

Perché è un problema?

  • Perdi il controllo su chi ha accesso alle tue abitudini di navigazione e sui dati che ti riguardano.
  • Questi dati possono essere rivenduti, combinati o usati per profilarti senza il tuo consenso.
  • Si apre la porta a pubblicità martellanti, spam, messaggi indesiderati - senza che tu possa fare molto per evitarlo

Come proteggerti:

  • Scegli siti trasparenti che ti chiedono il consenso in modo chiaro (e che non attivano subito i tracciatori, ma solamente dopo che ne hai accettato l'uso).

"I tracciatori non sono altro che script che osservano e registrano ogni tuo passo online. Se hai l’impressione che la pubblicità ‘ti segua’, ora sai perché: sono i tuoi dati che fanno il giro del web, spesso senza che tu l’abbia mai voluto realmente."

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Faceoff

Faceoff è sempre in agguato: stai attento a cosa condividi online!

Faceoff - il Pirata dell’Identità

Non è chi dice di essere. Copia, ruba, clona. Foto, profili, password. Vive di deepfake e ti ricatta con i dati personali che è riuscito a rubarti.

🤨 DOMANDA: "Ho sentito parlare di deepfake e furto di identità. Sono cose che mi possono riguardare anche come semplice utente?"

Risposta breve:
Assolutamente sì. Oggi chiunque navighi o abbia un profilo online può diventare vittima — anche inconsapevole — di queste nuove forme di manipolazione e truffa.

Cos’è un deepfake?
Un deepfake è un video, una foto o una registrazione audio alterata tramite l’intelligenza artificiale, in cui il volto, la voce o le movenze di una persona vengono sovrapposti, clonati o sostituiti su altre immagini e filmati.
Risultato? Video più che realistici in cui sembra che tu dica o faccia cose mai fatte davvero. Bastano poche foto prese dai social o da un sito per costruire un video credibile.

Ecco cosa può accadere concretamente:

  • Furto di immagine: Usano il tuo volto o la tua voce per creare video falsi che potresti non riconoscere neppure tu.
  • Diffamazione e ricatto: Un deepfake convincente può essere diffuso a scopo di danneggiare la tua reputazione o, peggio, per chiederti soldi in cambio del suo ritiro.
  • Truffe e phishing avanzati: Un deepfake può essere impiegato per farti passare per qualcun altro in videochiamate, truffare amici e familiari, manipolare account social o addirittura convincere una banca ad autorizzare operazioni a nome tuo.

Furto d’identità:
Prendere di mira i dati (anagrafici, immagini, voce, documenti) che lasci online, significa renderli disponibili ai ladri informatici. Con pochi elementi possono:

  • aprire falsi profili social usandoti come “copertura”,
  • diffamarti, o truffare i tuoi contatti, o iscriversi a servizi con la tua identità.

Cosa puoi fare per difenderti:

  • Condividi con attenzione: Non pubblicare mai documenti, dettagli sensibili o foto troppo facilmente “riutilizzabili” (come primi piani nitidi e pubblici).
  • Proteggi i tuoi profili: Usa password forti e doppia autenticazione, limitando la visibilità delle tue informazioni sui social.
  • Attenzione a richieste strane: Se qualcuno ti chiede documenti o video via web, soprattutto se è un contatto “virtuale”, sospetta sempre.
  • Monitora la tua identità online: Ogni tanto cerca il tuo nome e le tue foto su internet per controllare che non vengano usate impropriamente.

"Ricorda: oggi la tua identità digitale vale quanto (e spesso più) di quella reale. Proteggila come faresti con le chiavi di casa: meno dati lasci in giro, più sei al sicuro."

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La scelta di un cookie banner sbagliato può costarti caro. Se il banner non è conforme, rischi multe dal Garante e problemi alle tue campagne marketing. Alcune piattaforme includono funzioni inutili che aumentano solo i costi, altre presentano design fuorvianti che non rendono valido il consenso.

Ecco perchè dovresti usare:

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My Agile Privacy rispetta per davvero tutti gli obblighi dei regolamenti Privacy e dell'industria di riferimento che la maggior parte degli altri plugin in commercio oggi ignorano, ovvero:
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Regolamenti supportati:
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Dalla microimpresa fino alla grande azienda, le nostre competenze in ambito Privacy e Software ci hanno consentito, in oltre 20 anni, di comprendere gli aspetti più ostici delle normative che si sono via via susseguite. Siamo dei facilitatori e con rigore e metodo vogliamo rendere più semplice la vita a chi vuole fare Business nel rispetto dei propri visitatori e clienti, evitando sanzioni e multe.

La domanda che ti facciamo è: perché non sfruttare questo obbligo di legge per distinguerti dai tuoi concorrenti?
La disciplina della Privacy è in costante evoluzione ed è difficile rimanere al passo.

Utilizzando la nostra soluzione potrai dedicarti ad altro, al contrario dei tuoi concorrenti che dovranno investire tempo, soldi e competenze per rincorrerti.

Vuoi ottenere il più importante dei benefici ?
Mostra ai tuoi clienti che hai a cuore la loro Privacy e i loro dati personali utilizzando My Agile Privacy.

Facilità

Gestisci Cookie e Policy Utenti in maniera facile e veloce tramite procedure guidate e lo strumento di scansione automatica

integrazione

Il nostro plugin é realizzato e testato per essere integrato nativamente con il cms WordPress.

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sempre aggiornato

Configura una sola volta le impostazioni dei tuoi trattamenti. Poi pensa al tuo business. A mantenere aggiornate le informative ci pensiamo noi.

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I nostri software ricevono costantemente ottime recensioni. Avrai un prodotto che é stato giá utilizzato su migliaia di siti web.

Un progetto Formula Agile SRL
COE 31366
Via Tre Settembre, 99 - 47891 Dogana - San Marino - RSM
Capitale sociale 26'000€
Per assistenza: info[at]myagileprivacy.com
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Il GDPR e la privacy sono materie complesse che non si esauriscono con la messa a norma del sito web.
Gli adempimenti di conformità infatti riguardano tutti gli ambiti aziendali e richiedono l'analisi di un esperto.
Per Banner e Policy puoi fare affidamento su My Agile Privacy, l'unica soluzione che non include implementazioni non richieste dalla normativa.

Regolamenti supportati: GDPR (UE e UK), nLPD / nFADP, PIPEDA, LGPD, CCPA / CPRA, CPA, CTDPA, DPDPA, MCDPA, MTCDPA, NDPA, NRS 603A, NHPA, NJDPA, OCPA, TIPA, TDPSA, UCPA, VCDPA.

Lingue supportate: Italiano, Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo, Portoghese, Olandese, Polacco e Greco.