
Introduzione
In un mondo sempre più digitalizzato, la questione della privacy degli utenti e della corretta gestione dei dati è più attuale che mai. Ma insieme a questa crescente attenzione fioriscono anche miti, leggende e informazioni fuorvianti.
In questo articolo facciamo chiarezza su due argomenti discussi: il Registro dei Consensi Cookie e il Cookie Banner. Da un lato, resiste la falsa convinzione che il registro dei consensi sia obbligatorio — spesso per colpa di informazioni errate o strumentali. Dall’altro, regna confusione sui cookie banner: molti siti non rispettano le linee guida su funzionamento e pulsanti.
Affidiamoci ai fatti, smontiamo i falsi miti e chiariamo come agire davvero per la privacy online.
Cos'è il Registro dei Consensi Cookie?
Il “Registro dei Consensi Cookie” viene spesso citato quando si parla di privacy e GDPR, ed è descritto come un database che traccia le scelte degli utenti sull’uso dei cookie.
Questo concetto si è diffuso al punto che molti titolari di siti web — spinti da comunicazioni poco chiare o di parte — sono arrivati a ritenere il registro una richiesta di legge.
Bisogna davvero averlo? Devo sostenere costi aggiuntivi? Qual è un costo congruo? Sono solo alcune delle domande che sorgono di frequente.
L’errata convinzione che il registro sia obbligatorio ha creato confusione tra utenti e proprietari di siti. Ma la realtà è molto diversa.
Perché la confusione?
Miti e credenze: la fabbrica delle false verità
Il GDPR richiede che il consenso sia “documentato”. È proprio questo termine che ha generato confusione — spesso alimentata da chi trae vantaggio dal vendere soluzioni inutili.
Ad esempio, alcune aziende che propongono servizi privacy presentano il registro come elemento necessario, aggiungendo costi non dovuti.
La paura come strumento di marketing
La complessità normativa e la paura delle multe sono spesso usate per convincere i titolari di siti che il registro sia l’unica difesa possibile. Si confonde il consenso per newsletter con quello dei cookie, si citano sentenze note solo agli addetti ai lavori, e si crea urgenza ingiustificata.
Il risultato? Decisioni dettate dal panico, spesso inutili e controproducenti.
La disinformazione non aiuta
Blog, social e webinar di “esperti” contribuiscono a diffondere confusione, specie su cosa significhi “documentare” secondo il GDPR. Il falso mito del registro obbligatorio si consolida.
L’effetto domino
Quando questi miti si diffondono, altre fonti iniziano a ripeterli e diventa difficile distinguere il vero dal falso. Ecco perché ancora tanti credono che senza registro un sito sia fuori legge.
La verità: nessun obbligo di registro cookie
È importante ribadire: non c’è alcun obbligo di adottare un registro dei consensi cookie. Il consenso deve solo essere documentato, spesso basta un semplice cookie tecnico.
Cosa dice il Garante?
L’Autorità (il Garante Privacy) non ha mai imposto un registro dei trattamenti cookie. Le linee guida dicono che bisogna ottenere il consenso per i cookie o software terzi, ma non richiedono un database a parte. Al contrario, un registro può diventare solo fonte di altri rischi.
Il GDPR e la documentazione del consenso: niente registro obbligatorio
Il GDPR impone che il consenso sia “libero, specifico, informato e inequivocabile”, ma non cita alcun registro cookies o marketing. Bisogna poter dimostrare di aver ottenuto consenso, ma i metodi sono molteplici.
Come documentare il consenso cookie?
Semplice: basta un cookie tecnico che registra la scelta dell’utente, soluzione esplicitamente approvata anche dal Garante.
Perché il registro può essere rischioso
Dal punto di vista normativo, mantenere un registro dei consensi cookie può comportare più rischi che vantaggi:
- Costi, complessità e tempi per la gestione (specialmente per siti piccoli)
- Se male gestito, o affidato a terzi, può portare a violazioni di dati (data breach)
- Nessuna legge impone la registrazione nel tempo delle scelte dei visitatori; farlo, anzi, potrebbe essere illecito
Perché assumersi rischi inutili per una pratica non richiesta?
Cosa fare davvero? Cosa dice la normativa?
Il mito del registro nasce dal requisito di “documentare” il consenso. In realtà, basta un cookie tecnico che registra la preferenza: questa è la scelta semplice, sicura e conforme.
La posizione di My Agile Privacy
My Agile Privacy segue una linea chiara: nessun registro dei consensi cookie, ora e mai. Seguiamo pedissequamente le indicazioni del Garante. Applichiamo il principio di minimizzazione: non salviamo dati inutili.
“E se un fornitore mostra un elenco di IP associati ai cookie?”
Non è conforme: esporrebbe agli stessi rischi di un registro vero e proprio.
“E se il registro è offerto in hosting esterno?”
Rischi sempre data breach e affidi i dati a terzi; avresti anche obblighi aggiuntivi (nomina responsabile ecc.), raramente rispettati.
“Come documento il consenso senza registro?”
Basta un cookie tecnico: le linee guida lo approvano, e le Autorità verificano proprio il corretto funzionamento del cookie banner e la memorizzazione delle preferenze.
“Usare il registro mi rende più conforme?”
No — può anzi esporre l’azienda a rischi inutili di data breach.
“Se lo ospito sul mio server, evito problemi?”
No — aumenti solo la responsabilità. Nella privacy “less is more”: meno dati = meno rischi.
Abbiamo parlato di Registro, e il banner cookie?
Il cookie banner è spesso il primo elemento che l’utente vede sul sito. Fondamentale non solo per le regole, ma anche per instaurare fiducia.
Spesso si cura solo l’estetica trascurando la conformità: qui emergono rischi legali e di reputazione.
Cosa serve davvero:
Pulsanti: chiarezza prima di tutto
Banner a norma = quattro pulsanti chiari: “Accetta”, “Rifiuta”, “Personalizza”, “X” (chiudi). Ogni pulsante ha una funzione:
- Accetta: acconsente a tutti i cookie.
- Rifiuta: naviga senza cookie non essenziali.
- Personalizza: sceglie quali cookie accettare.
- X: chiusura “neutra”: i cookie rimangono bloccati.
Tutti i pulsanti devono essere visibili e con lo stesso impatto grafico per non favorire una scelta.
Molti banner appaiono “a norma” ma sono facilmente contestabili se mancano questi requisiti.
Consenso granulare — la vera scelta
Consentire di scegliere cookie per cookie (“granulare”) è oggi requisito di legge. Basta raggruppamenti generici. Il tuo banner permette davvero questa opzione?
Blocco preventivo: il consenso dev’essere esplicito
Il banner deve bloccare preventivamente tutti i cookie e software di terze parti finché l’utente non dà consenso esplicito.
Se vengono piazzati cookie prima di scegliere, sei fuori norma: agisci subito!
Scroll ≠ consenso: sfatiamo il mito
Scorrere la pagina NON è più consenso dal gennaio 2022. Solo il clic esplicito su un pulsante vale come accettazione.
In conclusione
Miti e disinformazione portano spesso a scelte non ottimali e rischi inutili.
Con questo articolo abbiamo sfatato il mito del registro obbligatorio (basta un cookie tecnico!) e riassunto come dev’essere un vero cookie banner: 4 pulsanti chiari, scelta granulare e blocco reale dei cookie.
Noi di My Agile Privacy non utilizziamo registri: adottiamo cookie tecnici per salvare le scelte in piena conformità alle indicazioni del Garante, mantenendo tutto semplice, sicuro ed economico per te.
E ora?
L’informazione è la base di una buona gestione della privacy. Consulta fonti autorevoli come il Garante, e agisci consapevolmente.
Se vuoi controllare la compliance del tuo sito, clicca qui e chiedi un’analisi. Un nostro esperto ti aiuterà a migliorare la sicurezza e la conformità del tuo banner cookie.